“La nostra cooperativa deve moltissimo a Luigi Lerda. La targa che oggi gli consegniamo è soltanto un piccolo segno di riconoscenza di GE.S.A.C. per il suo impegno.” Queste sono le parole del presidente della cooperativa sociale GE.S.A.C., Marco Didier, pronunciate al termine della assemblea dei soci della cooperativa, il 24 maggio.
“È un segno di stima verso una persona che è stata fondamentale per tutti noi. Per l’impegno che ha profuso, per il tempo che ha dedicato, per le idee che ha portato non saremo mai abbastanza grati a Luigi”.
Amministratore di GE.S.A.C. per 34 anni
Luigi Lerda è stato uno dei fondatori della cooperativa, nel 1990. “Da sempre è stato con noi come amministratore. Presente nel consiglio di amministrazione da 34 anni, ne è stato il primo presidente”, continua Marco Didier. “Incarico che ha mantenuto per quasi 14 anni: dal 1990 al 2002”.
“Fin dalle origini la cooperativa venne costituita per tradurre in operatività quelli che sono i principi e i valori delle ACLI. La presenza nel Cda di aclisti ha avuto una funzione di garanzia. In modo che le spinte originarie non venissero mai meno.”
Con queste parole Luigi Lerda, cuneese, classe 1947, racconta della nascita di GE.S.A.C. e del suo primo mandato di Presidente, nel 1990.
Con l’assemblea dei soci della cooperativa, il 24 maggio e dopo 34 anni di amministratore di GE.S.A.C. di cui quattordici da presidente, Luigi Lerda lascia. Non sarà più nel consiglio di amministrazione pur restando, sempre, parte fondamentale della cooperativa.
L’intervista a Luigi Lerda
Abbiamo rivolto alcune domande a Luigi così da avere il suo giudizio su questa lunga esperienza e il punto di vista di un amministratore, di lungo corso, della GE.S.A.C..
Hai deciso di non assumere più incarichi nel C.d.A. della Cooperativa. Puoi raccontarci perché questa decisione?
Di fronte al dato anagrafico, con tutto quello che ne consegue, non si può fare finta di nulla. Certo quello svolto non è stato un impegno “usurante” ma, in ogni caso, con il passare degli anni il senso di responsabilità che necessariamente ne è insito lascia il segno e seppur sia un incarico gratificante, ritengo sia indispensabile, anche se con dispiacere, dire basta.
Ciò premesso mi pare conseguente, quindi, e molto opportuno lasciare il posto a chi potrà portare una ventata di novità, di nuove idee, di nuove proposte, sempre più necessarie in un mondo che cambia con una rapidità prima mai vista.
Quali sono stati i cambiamenti più significativi che hai visto nella cooperativa in questi 40 anni?
È del tutto evidente che siamo di fronte ad una realtà neppure lontanamente paragonabile a quella che era la GESAC alla sua nascita. Allora eravamo forse una ventina, adesso siamo attorno a cinquecento. è cambiata la tipologia lavorativa, allora c’era solo la ristorazione adesso sono diventati preponderanti l’assistenza ed i servizi. È cambiato il volto della cooperativa, ma quello che, tuttavia, non è cambiato e di questo ne sono orgoglioso, è l’aver mantenuto lo spirito originario che ha permesso la nascita della cooperativa, sentire e guidare la cooperativa tenendo sempre ben presenti la massima attenzione ai soci lavoratori ed agli utenti.
Come pensi che la cooperativa possa rimanere rilevante e competitiva in un mercato in evoluzione mantenendo l’attenzione verso la comunità locale?
Quello della cooperazione è un mondo molto variegato e complicato. Ciò che permetterà alla cooperativa di avere un posto di rilievo in quel mondo sarà continuare a gestire la cooperativa come finora lo è stato, ma, soprattutto, a mantener la qualità dei servizi che è stata la principale artefice dei successi ottenuti.
Il giudizio positivo di quelli che sono i nostri utenti ritengo sia stato il fattore principale di crescita e di raggiungimento di una posizione di grande rilievo nel panorama cooperativistico provinciale e non solo. Tuttavia, solo questo non è sufficiente. Sarà necessario prestare la massima attenzione a tutto quello che cambia, ai nuovi bisogni che con l’attuale situazione economica nascono e nasceranno, ai rapporti con le pubbliche amministrazioni che a questi bisogni daranno sempre meno risposte.
Non si tratta, come si diceva una volta, di svolgere un ruolo di supplenza, ma di essere pronti ad offrire servizi sempre più mirati e specialistici.
C’è un messaggio che vorresti trasmettere ai soci di GE.S.A.C. e alle persone che sono impegnate e continueranno il tuo lavoro di governance della cooperativa?
Ho solo un messaggio da trasmettere, pur avendo sempre ben presente l’equilibrio economico della cooperativa (senza di questo non si va da nessuna parte), mantenere lo spirito di solidarietà e di attenzione alle fasce più deboli che ci hanno guidati fino ad ora.
I ringraziamenti di Paolo Tallone
In merito all’impegno di Luigi il direttore della cooperativa, Paolo Tallone, osserva: “Noi non possiamo che ringraziare per il prezioso contributo che Luigi Lerda ha dato alla nascita, allo sviluppo e al consolidamento della nostra cooperativa. Per me è stato sempre un punto di riferimento per i valori che ha portato e per l’equilibrio nelle scelte come amministratore e come presidente. Se oggi siamo una grande cooperativa, molto lo dobbiamo a lui.”.