La legge non basta, la diminuzione dell’uso della plastica spetta a noi. Non basta nemmeno la direttiva europea che prevede tappe, molto incalzanti, e tutte ispirate all’idea di ridurre il consumo di plastica. Già dal 2024 saranno maggiormente coinvolti i produttori. E poi arriverà lo stop anche ai tappi di plastica (entro il 2026). Alla fine, tocca a noi utenti rinunciare e sostituire la plastica, quando è necessario e possibile.
“Nel nostro piccolo abbiamo iniziato a ridurre i contenitori di plastica nei nostri punti di ristorazione”. È Andrea Menardi, dietista e coordinatore area della ristorazione GE.S.A.C., che ci parla della iniziativa avviata da alcuni mesi dalla cooperativa. “Alla riapertura del self-service ‘Il Chiostro’, abbiamo inserito il ‘Free Beverage’. I nostri utenti possono accedere ai distributori di bevande, all’interno della sala, ogni qual volta lo desiderino.” È una idea innovativa e di buon senso che ha permesso di ridurre a 0 le 200.000 bottiglie di plastica che si utilizzavano ogni anno.
“Insieme a questa azione abbiamo iniziato a sperimentare, in una struttura per anziani dove operiamo, la sostituzione delle bottiglie di plastica. Per ogni pasto ogni ospite dispone di una specifica e comoda borraccia per prelevare l’acqua o la bevanda, dai distributori automatici.”
Anche in questo caso si è eliminato il consumo delle bottigliette di plastica dalle quasi 100.000 annue che si utilizzavano.
L’intenzione è quella di allargare la sperimentazione ad altre realtà dove la GE.S.A.C. gestisce il servizio di ristorazione. “Vogliamo continuare a diminuire l’utilizzo della plastica nei servizi che offriamo.” Conclude Andrea Menardi.
Quello della cooperativa è sicuramente un piccolo ma significativo contributo alla riduzione dell’impatto ambientale. In numeri, ed è soltanto l’inizio, la GE.S.A.C. ha azzerato le 300.000 bottigliette di plastica che consumava in un anno in due dei suoi punti di servizio della ristorazione.